Viticoltura L'impianto - Produzione degustazione e vendita diretta di vino DOC atina cabernet IGT maturano e olio

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Viticoltura L'impianto

 

IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
PERCORSO
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
Esigenze climatiche e pedologicheEsigenze climatiche e pedologiche
.La vite si adatta un po’ a tutti i terreni coltivati nel Lazio, ma predilige quelli di medio impasto con un giusto equilibrio tra le frazioni sabbiosa-limosa e argillosa
.Le diverse caratteristiche pedologiche influenzano la produzione, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo
.Fattori climatici limitanti: temperatura dell’aria, luce, disponibilità idrica
.Il limite di coltivazione per l’ambiente romagnolo può essere indicato nei 600 m s.l.m.
.Evitare le aree dove la temperatura minima invernale si mantiene per una certa durata sotto i -15° C e quelle soggette a frequenti brinate primaverili
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
AvvicendamentoAvvicendamento
.Nel ristoppio occorre considerare la possibile presenza di nematodi soprattutto nei terreni tendenzialmente sabbiosi
.Per evitare problemi nel ristoppio, si consiglia:
.    l’acquisto di materiale di moltiplicazione proveniente da vivai che ne  garantiscano la sanità;
.    il reimpianto del vigneto solo in terreni che nei due anni precedenti  siano stati coltivati con cereali autunno-vernini, allo scopo di esporre il  terreno, con lavorazioni estive, ad un’azione del sole che può favorire  un  abbassamento della carica infestante.
I disciplinari di produzione integrata non ammettono interventi con prodotti fumiganti
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
Preparazione del terrenoPreparazione del terreno
Occorre tenere presente che per almeno 20-25 anni non si avrà più la possibilità di intervenire sul substrato
Estremamente importante risulta l’analisi del terreno
Una razionale preparazione del terreno dovrà consentire:
. la salvaguardia dello strato microbiologicamente attivo;
. il miglioramento ed il mantenimento della struttura;
. un’adeguata aerazione degli strati esplorati dalle radici;
. una corretta economia idrica;
. la presenza e disponibilità di elementi nutritivi;
. la possibilità di meccanizzazione.
.In pianura necessitano sistemazioni in grado di favorire un rapido smaltimento delle acque
.In collina si consigliano sistemazioni a rittochino, fino ad un massimo del 25 % di pendenza
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
LavorazioniLavorazioni
.Necessità di lavorazioni profonde
.Le lavorazioni tradizionali venivano eseguite con aratri da scasso fino alla profondità di cm 70-90 in terreni argillosi e di cm 60-80 in terreni di medio impasto
.Oggi è consigliabile impiegare strumenti discissori che smuovono il terreno in profondità, seguiti da aratura superficiale fino a cm 40-50 con contemporaneo interramento dei fertilizzanti organici e minerali
.Nei terreni argillosi e in quelli di medio impasto è fondamentale eseguire le operazioni durante il periodo estivo
.I disciplinari di produzione non ammettono arature profonde oltre cm 80
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
FertilizzazioneFertilizzazione
.I disciplinari di produzione non ammettono apporti di fertilizzanti senza l’analisi del terreno
.In assenza di analisi si consigliano i seguenti apporti nutritivi:
- Letame 500-800 q/ha
- Fosforo 200-300 Kg/ha di P2O5
- Potassio 200-300 Kg/ha da K2O
.Decisamente sconsigliabile è la distribuzione di concimi minerali azotati prima della messa a dimora delle piante
.Valutazione del pH in relazione alla coltura della vite
- Basso <6,5
- Normale 6,5 – 7,5
- Elevato 7,5 – 8,2
- Molto elevato >8,2
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
Interpretazione delle analisi del terreno  Interpretazione delle analisi del terreno
Tessitura
 Valutazione
Sostanza
organica
(0/0)
Azoto  
totale
(0/00)
Fosforo assimilabile
(P in ppm)
Potassio assimilabile
(K in ppm)
Terreno con oltre il 60% di sabbia
Basso
Normale
Elevato
Molto elevato
0,5 - 0,8
0,8 – 1,3
1,3 – 2,0
> 2,0
< 0,8
0,8 – 1,2
1,2 – 1,6
> 1,6
< 7
7 – 11
12 – 15
> 15
< 85
85 – 120
120 – 150
> 150
Terreno di medio impasto
Basso
Normale
Elevato
Molto elevato
1,0 – 1,5
1,5 – 2,0
2,0 – 3,0
> 3,0
< 1,0
1,0 – 1,6
1,6 – 2,0
> 2,0
< 9
9 –17
17 – 26
> 26
< 100
100 – 150
150 – 180
> 180
Terreno con oltre il 35% di argilla
Basso
Normale
Elevato
Molto elevato
1,0 – 1,5
1,5 – 2,0
2,0 – 3,0
> 3,0
< 1,2
1,2 – 1,6
1,6 – 2,0
> 2,0
< 11
11 – 21
21 – 30
> 30
< 120
120 – 180
180 – 220
> 220
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
Scelta varietaleScelta varietale
.Criteri normativi:
- per ogni provincia esistono elenchi di varietà raccomandate ed autorizzate
.Criteri agronomici:
- è necessario abbinare le varietà legalmente utilizzabili alle potenzialità climatiche e pedologiche
.Criteri economici:
- la scelta varietale va riferita alla richiesta di mercato del prodotto trasformato, per il medio-lungo periodo
.E’ sempre opportuno preferire vitigni autoctoni o di provata coltivazione
.Tenere presente che alcune varietà sono più soggette di altre a particolari malattie
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
Materiale vivaisticoMateriale vivaistico
.In base al DPR 1164/69 i materiali di moltiplicazione relativi alla vite si dividono in:
materiale di base – vietato alla vendita per la realizzazione di vigneti produttivi (cartellino bianco)
materiale certificato – destinato all’impianto dei vigneti con le migliori garanzie qualitative dal punto di vista genetico e sanitario (cartellino azzurro)
materiale standard – le garanzie genetiche e sanitarie sono offerte esclusivamente dal vivaista (cartellino giallo scuro)
.Il materiale di moltiplicazione deve essere esente da virosi, presunte virosi e micoplasmosi
.Il controllo delle malattie si effettua solo con interventi preventivi che consistono esclusivamente nella selezione, produzione e quindi utilizzazione di materiali per la moltiplicazione, esente da tali affezioni
Calcolo della densità di impianto:
Distanza tra i filari 3 metri
Distanza tra le viti 1.5 metri
Spazio occupato da ciascuna vite 3.0 m x 1.5 m = 4.5 m'
Densità di impianto
10.000 m' : 4.5 m' = 2.222 viti per ettaro
La densità di impianto
il numero di viti messe a dimora sull'unità di superficie (1 ettaro). Nell'impianto del vigneto è un riferimento fonda-mentale, in quanto permette di confrontare scelte diverse e di calcolare il numero di viti necessarie all'impianto  
Le piante molto alte e cariche di grappoli maturano male le bacche e la qualità decade nel suo complesso; ciò vale, relativamente, in qualsiasi clima.  
La qualità e della finezza del vino che si raggiunge quando la singola pianta è poco produttiva.
Nello Champagne, infatti, il regolamento stabilisce le forme di allevamento ammesse: sistema Chablis e cordone speronato  
I tralci a frutto non devono essere posti sul filo ad altezza superiore a 50 cm, mentre per il cordone speronato si può arrivare a 60 cm.
Ovviamente a parità di forma di allevamento sono le densità più elevate che danno la migliore qualità globale, estratto e serbevolezza (a volte anche a titolo zuccherino uguale). L'alta densità di piantagione diminuisce, infatti, il peso dei grappoli e delle bacche, favorendo l'elevazione del rapporto buccia/polpa, supporto sostanziale della qualità, che risiede principalmente nella buccia (aromi, polifenoli ecc.).
LA COMBINAZIONE FRA  1.alta densità di piantagione,  
2.forma di allevamento bassa e poco espansa, carica di gemme ridotta,  
3.a basso peso di uva per ceppo (pochi grappoli per pianta!),   è ancora la formula attuale (ma tanto antica, di scuola greca) per ottenere la qualità.
Prima operazione:                                                                          
SCASSO  del TERRENO Prima operazione:                                                                        
  SCASSO  del TERRENO
Seconda operazione:                                            
  FRESATURA  del TERRENO Seconda operazione:                                                       
FRESATURA  del TERRENO
Terza operazione:                                                    
Terreno pronto per PIANTUMAZIONE  BARBATELLE (piccole piantine di VITE) Terza operazione:                                                      
Terreno pronto per PIANTUMAZIONE  BARBATELLE
(piccole piantine di VITE)
Quarta operazione: PIANTUMAZIONE   BARBATELLE
Quarta operazione: PIANTUMAZIONE   BARBATELLE
Pali metallici
Causa l'attacco della ruggine, il palo di ferro non è consigliabile come sostegno portante, al contrario delprofilato di acciaio o zincato.
Pali di legno
Il palo in legno consente di ottenere maggiore stabilità ed elasticità.
Pali di legno trattati.   
I trattamenti dei pali per renderli imputrescibili sono molto diversi. La bruciatura per carbonizzare la base dei pali, il trattamento con catrame, l'immersione in solfato di rame.
Pali trattati in autoclave (in genere di pino, abete ecc.)
Pali di legno non trattati.  
Principalmente  essenze autoctone (castagno, robinia, quercia ecc.)
Pali di plastica
In questi ultimi anni sono comparsi sul mercato i pali di plastica, di diversa struttura e forma (vuoti, pieni ecc.). Alcuni pali si ricavano dai residui di città, opportunamente selezionati, assai elastici e robusti quando sono pieni. L'esperienza sulla durata dei pali di plastica è limitata e quindi il giudizio va rinviato.
Palo di plastica: il palo è stato realizzato per estrusione da plastiche (PVC, Politene, Polipropilene) riciclate provenienti da rifiuti urbani e industriali  
Pali in cemento
Molto resistenti alle sollecitazioni si rivelano i pali di cemento armato, vibrati o centrifugati. Quelli rotondi o con angoli smussati vanno meglio di quelli a spigoli vivi (quadrati, rettangolari).
Ferro zincato o acciaio inox: la scelta del filo metallico viene generalmente fatta fra questi due materiali. Il secondo presenta caratteristiche meccaniche superiori, con un allungamento molto limitato.
Il filo di plastica è da considerare per la sua elasticità, quando si raccoglie a macchina.
Tendifili realizzati in lega di alluminio, resistente dal punto di vista meccanico e alla corrosione.  
Ancora in acciaio inossidabile con chiave per l'avvitamento.
VIGNETO GIOVANE VIGNETO GIOVANE
IMPIANTO DEL VIGNETO  
•ASPETTI LEGISLATIVI  
•Reg CEE 822 del 87 e modifiche vieta nuovi impianti  
•Eccezioni  
•Diritto all’impianto  
•Reimpianti  
•Diritti di portafoglio  
•Nuove quote per impianti a partire dalla fine anni ’90   
Scelta varietale e dei portinnesti  
•Piattaforma ampelografica provinciale   
•Vincoli in zone DOC e DOCG  
Scelta varietale e dei portinnesti  
•Criteri agronomici di scelta   
•Adattabilità della cultivar all’ambiente  
•Criteri economici di scelta  
•Relazione tra vitigno  e tipologia di vino   
Portinnesti della vite
Esiste un elenco di portinnesti utilizzabili in Italia  Circa l’88% dei p.i. è certificato  Criteri di scelta :    tolleranza a malattie,     vigore    adattamento al suolo(calcare, salinità, siccità)    Esiste un elenco di portinnesti utilizzabili in Italia  
Circa l’88% dei p.i. è certificato  
Criteri di scelta :
  tolleranza a malattie,  
  vigore
  adattamento al suolo(calcare, salinità, siccità)    
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
Scelta del portinnestoScelta del portinnesto
.E’ sempre importante verificare le caratteristiche del terreno
.Portinnesti consigliati:
Kober 5BB (K5BB) – vigoria elevata, per terreni tendenzialmente freschi e mediamente fertili
SO4 – vigoria medio elevata, per terreni freschi e fertili, non idoneo per Albana e Sangiovese
1103 Paulsen (1103 P) – vigoria elevata, per terreni compatti, siccitosi e salini
420 A – vigoria media, per terreni mediamente siccitosi e mediamente fertili, non adatto al ristoppio
140 Ruggeri (140 R) – vigoria elevata, per terreni poveri, calcarei e siccitosi
110 Richter (110 R) – vigoria media, per terreni tendenzialmente siccitosi e mediamente calcarei
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
Caratteristiche generali dei portinnesti di vite in relazione all’assorbimento minerale Caratteristiche generali dei portinnesti di vite in relazione all’assorbimento minerale
Portinnesti ibridi
Caratteristiche
Berlandieri x Riparia
Buon assorbimento di P, Ca e Mg; ridotto assorbimento di K
Riparia x Rupestris
Scarsa alimentazione di Ca e P e assorbimento di K più elevato del gruppo precedente
Berlandieri x Rupestris
Buona alimentazione generale; elevato assorbimento di K e scarso di Mg
Vinifera x Berlandieri
Buona alimentazione di K e Mg, scarsa per il Ca
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
Resistenza dei diversi portinnesti di vite alla siccità         Molto scarsa    Scarsa             Buona o media     Elevata        3309                      Kober 5BB                 41 B                           140 R         3306                      161-49                       333 EM                     1103 P         Schwarzmann         SO 4                          99 R                          779 P                                        101-14                       31 R                           110 R                                        Riparia                       1045 P                      44-53                                        34 EM                        1616                         17-37                                        A x RG 1                     Rupestris du Lot      775 P                                        8 B                             420 A                       1447 P Resistenza dei diversi portinnesti di vite alla siccità
       Molto scarsa    Scarsa             Buona o media     Elevata
      3309                      Kober 5BB                 41 B                           140 R
       3306                      161-49                       333 EM                     1103 P
       Schwarzmann         SO 4                          99 R                          779 P
                                      101-14                       31 R                           110 R
                                      Riparia                       1045 P                      44-53
                                      34 EM                        1616                         17-37
                                      A x RG 1                     Rupestris du Lot      775 P
                                      8 B                             420 A                       1447 P
IMPIANTO DEL VIGNETO IMPIANTO DEL VIGNETO
Resistenza al calcare di alcuni portinnesti Resistenza al calcare di alcuni portinnesti
Portinnesti
Calcare attivo %
I.P.C.*
Riparia gloire 196-17
6
5
101-14
9
44-53
10
-
3309
11
10
99 R, 110 R, 1103 P, SO 4
17
30
Kober 5BB, 420 A, 34 EM
20
40
161-49
25
50

41 B
40
60
333 EM
40
70
140 R
40
90
Fercal
-
120
* I.P.C. = Indice di potere clorosante = Ca CO3/(Fe)2 X 104 * I.P.C. = Indice di potere clorosante = Ca CO3/(Fe)2 X 104
Vengono utilizzati ibridi tra  
•Vitis riparia: predilige terreni freschi, fertili e non calcarei, radica bene, abbastanza vigorosa
•Vitis rupestris: rustica e resistente a siccità, radica bene
•Vitis berlandieri: resistente a calcare e siccità ma di difficile radicazione
•Viti franche di piede vengono coltivate in suoli con >90% sabbia (es. Uva d’oro nei litorali)  
•Vitis candicans, Salt Creek resistente nematodi e salinità
Alcuni dei portinnesti più diffusi
•V. berlandieri x riparia: K 5 BB (vigoroso), 420 A (vigore medio, si comporta male in vivaio) e  e SO4 (meno vigoroso del K5BB, spesso lo sostituisce nei nuovi impianti, vuole suoli freschi di medio impasto)
•V. riparia x rupestris poco utilizzati, es. COUDREC 3309 diffuso in Australia in suoli poco fertili
•V. berlandieri x rupestris: 110 Richter, 140 Ruggeri (vigoroso), 1103 Paulsen (vigoroso)
•V. vinifera x berlandieri: 41 B  
•V. champini: es. Ramsey, tollerante alla salinità  
In pratica si consiglia  
•Suoli salini 1103 P
•Suoli poco fertili, siccitosi  o calcarei 1103 P o 140 R
•in impianti a densità elevata e  se si vuole ridurre la vigoria della cv va bene il 420 A (sconsigliato nei reimpianti)  
Barbatelle con apparato radicale diversamente sviluppato in relazione al portinnesto utilizzato: a sx Kober 5 BB a dx 3309. Barbatelle con apparato radicale diversamente sviluppato in relazione al portinnesto utilizzato:
a sx Kober 5 BB a dx 3309.
PORTINNESTO  GENITORI  CARATTERISTICHE
Kober 5BB
Berlandieri  
x Riparia
Buona resistenza alla siccità, elevata vigoria, molto adattabile
S.O.4
Discreta resistenza alla siccità, sensibile alla carenza di Mg, medio alta vigoria
420A
Molto equilibrato, di giusta vigoria, mal sopporta il ristoppio, discreta resistenza alla siccità
161-49
Mediamente vigoroso, si adatta ai terreni asciutti, compatti  e mediamente clorosanti, resistente alla carenza di K
157-11
Mediamente vigoroso, discretamente equilibrato, teme l'acidità
3309
Riparia
x Rupestris
Ridotta vigoria, ottimi risultati qualitativi, non tollera terreni difficili
101-14
Ridotta vigoria, discreta resistenza alla siccità e ai terreni compatti, sensibile alla carenza di K
PORTINNESTO
GENITORI
CARATTERISTICHE
140 Ruggeri
Berlandieri x Rupestris
Elevata vigoria, buona resistenza alla siccità, buona resistenza al calcare attivo, bene per terreni  magri e compatti
110 Richter
Media vigoria, si adatta ai terreni asciutti, siccitosi  e poveri
1103 Paulsen
Elevata vigoria, ottima resistenza alla siccità e alla compattezza del suolo, sensibile alla carenza di K, medio-alta resistenza al calcare attivo (20%)
41B
Vinifera  x Berlandieri
Ottima resistenza al calcare, buona resistenza alla siccità e alla compattezza, media vigoria
Fercal
Elevata resistenza al calcare attivo, vigoroso, sensibile alla carenza di Mg
Gravesac
161-49  
X  
3309
Portinnesto adatto ai terreni acidi, debole, ottima qualità, poco produttivo
cabernet franc
Cv. Cabernet franc   Origine francese (Bordeaux)  Grappolo di medie dimensioni  alato e spargolo   Acino di dimensioni medie  con intenso aroma erbaceo,  buccia  spessa blu-nera  Vitigno vigoroso molto produttivo    fertilità gemme circa 1,5 per  germoglio   Matura 10-20 settembre   
cabernet sauvignon
Cv. Cabernet Sauvignon
Origine bordolese  
Molto diffuso oggi, meno in passato
Vitigno mediamente vigoroso, portamento eretto - buona fertilità gemme basali   
Produttività costante ma non elevata dimensione grappolo inferiori a  C. franc
Grappolo medio-piccolo (100-150 g), cilindrico, spesso con un’ala pronunciata, mediamente compatto
Acino medio-piccolo, buccia spessa, blu-nera,  polpa carnosa,   
aroma lievemente erbaceo
Matura 18-25 settembre
Vino color rubino intenso, fine, migliora con l’invecchiamento      
Mediamente sensibile a  Peronospora  Mediamente sensibile a  Peronospora  
merlot
Cv. Merlot - Origine bordolese
Vitigno di vigoria media  
discreta  fertilità gemme basali  
Vitigno rustico, portamento semi-eretto  
Grappolo  di media grandezza e compattezza, piramidale ed alato
Acino medio, buccia blu-nera , molto zuccherino( 16-18%)
Si ottiene un vino rosso rubino equilibrato di buon corpo equilibrato e con aroma erbaceo  
non particolarmente adatto all’invecchiamento  
Matura 15-25 settembre  
Adatto alla collina  
Molto sensibile a peronospora Molto sensibile a peronospora
Cv. Sangiovese - origine italiana  
Grappolo medio grande ( 200-350 g), conico piramidale ed alato , quasi compatto,
Acino medie dimensioni nero violetto  
Maturazione  tardiva 1-10 ottobre  
Buona vigoria e fertilità delle gemme basali  
portamento eretto  
Mediamente sensibile a peronospora  sensibile a oidio, botrite, acari, cicaline e tignole  
Molto sensibile a mal dell’esca  
sangiovese
lambrusco grasparossa
Lambrusco grasparossa  Vigoria molto elevata  media fertilità delle gemme basali  portamento semieretto   Grappolo di medie dimensioni , conico  compatto  Acino di medie dimensioni, buccia spessa  elevata acidità  Maturazione medio tardiva 5-15 ottobre   Media suscettibilità a peronospora Bassa suscettibilità a oidio e botrite Molto suscettibile a mal dell’esca    
chardonnay
Cv. Chardonnay -  Borgogna  
vitigno di elevata vigoria, buona fertilità della gemme basali (anche 2-3 grappoli/gem)  
Produttivo - buon accumulo di zuccheri ( 17-19%) e di acidi ( 7-9 per mille)  
Soffre umidità e gelate tardive  
Sensibile a botritis e flavescenza dorata  
Grappolo medio-piccolo, piramidale alato e compatto  
Acino piccolo, giallo ambrato, aromatico    
Maturazione precoce 25/8-10/9
Vino spumante o tranquillo, fruttato acido   
pinot bianco
Cv. Pinot Bianco (Borgogna bianco)  Vitigno di media vigoria e buona  fertilità gemme basali  sensibile a botrite e  clorosi ferrica  Molto sensibile a Flavescenza dorata   maturazione precoce (1-10 settembre)   Grappolo medio-piccolo cilindrico e a  volte  alato  Acino medio-piccolo sapore semplice,  acido e dolce   Adatto alla spumantizzazione    
sauvignon
Cv. Sauvignon  -origine bordolese
Buona vigoria e produzione  
Germoglio  semi-eretto  
media  fertilità delle gemme basali  
(1-2 grappoli/germ)
Grappolo medio-piccolo, alato e compatto
Acino medio, dorato buccia spessa e dura  
aromatico  
Maturazione media 10-20 settembre
Vino molto profumato ed asciutto  
Mediamente resistente a peronospora  
ma sensibile a botrite  
Molto sensibile a cicaline  
trebbiano di soave
Cv. Trebbiano romagnolo  Vigoria media  portamento semi procombente   fertilità gemme basali medio-bassa  Molto produttivo   Grappolo medio grande, alato  e  compatto   Acino medio grosso verde  giallo-scuro  lievemente ambrato,  sapore neutro  Maturazione medio-tardiva  Vino da pasto di media qualità maturazione media 15/9-5/10    sensibile a principali patogeni e  parassiti animali
albana1
Cv. Albana  
Vigore medio-elevato  
Scarsa fertilità gemme basali  
 Grappolo molto lungo, da spargolo a  
compatto  a seconda del clone,  
semplice o alato  
Acino medio, buccia giallo verdognola  
o dorata, ambrata e spessa,  
lievemente aromatico
Adatto alla produzione di vino passito  
Media suscettibilità a peronospora e
tignola   
molto suscettibile a botrite  
sensibile alle altre malattie e parassiti  

 
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